L’ingegneria naturalistica, che preferiamo identificare come ingegneria applicata all’ecologia, è un approccio multidisciplinare al miglioramento e alla sistemazione ambientale che richiede l’unione tra i sistemi biologici e i principi ingegneristici per cercare di risolvere problemi di instabilità dei suoli e per proteggere le fonti d’acqua. E’ la sola tecnica ambientalmente accettabile per la sistemazione di sponde di ambienti acquatici (rive di torrenti, fiumi e canali, zone umide, ecc.). Queste tecniche si basano sulla capacità della vegetazione sviluppata di resistere alle forze di erosione. Prodotti biodegradabili naturali vengono normalmente utilizzati per garantire la protezione di sponde e versanti fino a che la vegetazione non ha raggiunto il suo pieno sviluppo. Questa metodologia non solo consente una duratura, sostenibile ed esteticamente piacevole sistemazione di sponde d’acqua ma permette anche di incrementare gli habitat per la fauna acquatica e terrestre e per filtrare le acque di run off.
• sostiene l’equilibrio dell’ecosistema
• favorisce la catena alimentare
• riduce la riflessione del calore
• aumenta l’infiltrazione
• favorisce le attività ricreative
• filtra i sedimenti e migliora la qualità dell’acqua
• ospita habitat di qualità per la fauna e i pesci
• consente di sviluppare applicazioni esteticamente piacevoli
• crea ambienti adatti per il relax e la riflessione
• non sostengono la crescita delle piante
• non danno ombra: in estate ciò porta all’incremento della
temperatura dell’acqua e può causare la morte dei pesci per
l’abbassamento del livello di ossigeno solubile
• non introduce habitat di qualità per la fauna
• non produce sostanza organica e, quindi, non sostiene la
catena alimentare
• può lasciare sbilanciato l’ecosistema
Dalla nascita a oggi l’ingegneria naturalistica ha avuto diverse applicazioni molte delle quali assumevano questo nome senza esserlo realmente come mostra la tabella comparativa sotto.
LA VERA INGEGNERIA APPLICATA ALLA BIOLOGIA | … E QUELLA FALSA |
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L’elemento che stabilizza e consolida il suolo è la PIANTA | La pianta è l’elemento cosmetico su strutture da genio civile (massicciate, gabbioni, sistemi brevettati, ecc.) |
La sistemazione consente l’evoluzione naturale mediante la riconolizzazione e lo sviluppo spontaneo delle specie autoctone |
La sistemazione impedisce lo sviluppo spontaneo, la ricolonizzazione e l’evoluzione naturale. Generalmente si assiste all’invasione di specie alloctone aggressive |
Gli interventi di ripristino permettono la creazione di ambienti vitali anche introducendo, laddove lo sviluppo spontaneo sarebbe difficile, un gran numero di specie vegetali per mantenere elevato il livello di qualità biologica e di biodiversità |
La sistemazione non permette di avere ambienti idonei alle specie animali e vegetali potenziali. Vengono impiegate poche specie e spesso in varietà. La naturalità e la biodiversità sono molto basse |
Si crea un sistema coerente tra suolo, acqua e vegetali in grado di favorire lo sviluppo completo delle successioni vegetali sulla base dei modelli naturali |
Manca la relazione tra suolo, acqua e vegetali e ciò favorisce lo squilibrio biologico. Solo i vegetali piantati riescono a mantenersi per qualche tempo. Non ci sono le condizioni per l’affermarsi di una successione vegetale. Spesso si assiste alla colonizzazione di specie esotiche invasive |
La progettualità e l’esecuzione si basano su conoscenze multidisciplinari: biologiche, botaniche, idrauliche, pedologiche, geomorfologiche, geotecniche, ecologiche. Viene valutata la combinazione tra piante, o parti di esse, e inerti |
La progettualità e l’esecuzione si basano solo su conoscenze ingegneristiche e geologiche senza integrare biologia ed ecologia né gli altri fattori |
Dopo qualche anno l’intervento umano non è più visibile. Il ripristino ha creato una o più strutture vegetali con aspetto naturale che si integrano perfettamente nel paesaggio circostante grazie a composizioni floristiche tipiche di un ambiente intatto |
Dopo qualche anno, nonostante la vegetazione si sia affermata, il ripristino presenta caratteri evidentemente discordanti con i modelli naturali e le specie vegetali non sono quelle tipiche di un ambiente intatto. Il nuovo ambiente è semplificato e banale |