L’isola galleggiante a tappeto AquaGreen® SRD è caratterizzata da un supporto flessibile in schiuma di polietilene avvolta da polietilene verde e assemblata in forma sinusoidale per garantirne la galleggiabilità. Le legature interne, e di bordura, permettono di dare consistenza alla struttura che ha una resistenza alla trazione di 1268 kN, un peso di 1240 g/m2 e una capacità di carico di 8 kg/m2. Questo sistema galleggiante fa da supporto a una biostuoia vegetata a elofite Armaflor® RM, cui è agganciata: il sistema flottante viene preparato in vivaio e qui mantenuto fino al completo sviluppo degli apparati radicali che oltrepassano il tappeto plastico. Il peso complessivo dell’isola galleggiante è di circa 10 kg/m2 a secco. La dimensione è di m 1,10 x 2,50: è possibile agganciare le varie isole singole per formare strutture più complesse. Il sistema di ancoraggio non può essere definito a priori ma va calcolato in funzione dell’area di applicazione, della profondità dell’acqua, del moto ondoso, della complessità della struttura. L’isola galleggiante a tappeto AquaGreen® SRD ha il grande vantaggio di essere caratterizzata dall’assenza di manutenzione e da un’elevata durabilità.

Le possibilità di impiego sono ampie; qui sono riportati alcuni esempi:
• nelle piscine naturali come impianti di separazione tra le aree per il nuoto e le zone di rigenerazione;
• nella preparazione delle acque di processo, come ad esempio nel trattamento delle acque o nella depurazione delle acque
di lavaggio auto;
• per la conservazione delle acque dei bacini di ritenzione in zone con fluttuazioni pericolose;
• per la creazione di cinture di canneto in aree con sponde ripide formate da materiali poco coesi;
• come sostituto per produrre artificialmente berme, in modo da risparmiare sui costi di realizzazione delle stesse;
• nella creazione di laghi;
• per la riduzione del moto ondoso in zone con traffico di barche, o in strutture ricreative, come ad esempio impianti per lo
sci d’acqua, impianti ecologici di aree urbane, zone ad acqua nei parchi per aumentarne l’attrattiva, sostituto per
sopperire alla mancanza di habitat;
• per la riduzione dei nutrienti presenti nelle acque di scarico, che in ultima analisi, ha lo scopo di ridurre lo sviluppo algale;
• nell’ombreggiamento con conseguente riduzione del riscaldamento delle acque, nonché come protezione
nell’allevamento intensivo del pesce ma anche per il settore privato (ad esempio, aree di pesca locali): il sistema
garantisce un buon rifugio per il novellame, nonché un rifugio contro predatori;
• nel miglioramento ecologico delle acque in giardini zoologici e parchi o impianti, dove a causa della costruzione di
serbatoi d’acqua (ad esempio in calcestruzzo) non è disponibile una morfologia di sponda naturale;
• per aumentare l’attrattiva paesaggistica di strutture impattanti, come pareti a palizzata, palancole, calcestruzzo e muri di
mattoni, e simili;
• come copertura di serbatoi di acqua potabile per la protezione dagli uccelli;
• come copertura di vasche per i liquami con lo scopo di eliminare il fetore e in parte i componenti organici.

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